panel 5
WHAT IS AFROPOLITANISM? POST-DIASPORIC IDENTITIES IN THE CONTEMPORARY WORLD / WHAT IS AFROPOLITANISM? IDENTITÀ POST-DIASPORICHE CONTEMPORANEE
CONVENORS / PROPONENTI:
- LIVIA APA , UNIVERSITÀ DI NAPOLI L'ORIENTALE (liviaapa@gmail.com)
- ENRICA PICARELLI, RICERCATRICE INDIPENDENTE (epic308@yahoo.it)
The aim of the panel is to unpack the concept of “Afropolitanism” as it has emerged in recent years in numerous researches concerning Africa and the African continent. Afropolitanism complicates ideas about subjectivity based in belonging and authenticity, offering a post-diasporic reading of contemporary identity. Achille Mbembe, which first proposed this approach in a study of the rapid transformations affecting Johannesburg, maintains that Afropolitanism is a counter-discourse that relativises the primacy of roots and race solidarity, to make way for new forms of “cultural hybridity” and “vernacularisation”. Similarly, the figure of the“cultural mutt” emerges in the writing of TayeTuakli-Wosornu. The author describes the tensions experienced by subjects which, in spite of their claiming some form of African genealogy, live in multiple worlds, bearing on themselves the complicated promise of a new and more inclusive identitary politics. In such a reading, movement is more than a physical experience: it is a hermeneutic and ontological one. Simon Gikandi refers, in fact, to a “new phenomenology of African identity,” whereas ChielozonaEze writes about an experience of the self based in “complementarity,” rather than exclusion. In light of these arguments, the panel will bring together contributions focusing on multiple cultural aspects, giving precedence to audiovisual analyses. The panel will aim at creating a lively exchange among the many takes on Afropolitanism deriving from literature, cinema, music, the arts focusing, where possible, on the breaks as well as continuities running through these encounters in the hope to offer a preliminary map of a still-emerging concept
Il presente panel propone un approfondimento del concetto di “Afropolitanism”emerso negli ultimi anni nell’ambito degli studi culturali dedicati al contesto africano.L’afropolitanismo complica l’idea di una soggettività ancorata nell’appartenenza e nell’autenticità,proponendo una lettura post-diasporica dell’identità contemporanea. Achille Mbembe, che perprimo ha elaborato il concetto in uno studio sulle trasformazioni di Johannesburg, sostiene che sitratti di un contro-discorso che relativizza il primato delle radici e della solidarietà di razza perlasciare spazio a nuove forme di “ibridità culturale” e “vernacolarizzazione”. La figura del “culturalmutt”, il meticcio culturale, emerge anche nella scrittura di Taye Tuakli-Wosornu che descrive letensioni vissute da soggetti che, pur riconoscendo un tratto culturale e genealogico africano,vivono a cavallo di più mondi, portando in sé la difficile promessa di nuove politiche identitarieinclusive e dinamiche. In questa lettura, il movimento non è solo fisico, quello degli spostamentireali compiuti dalle soggettività metropolitane contemporanee, quanto piuttosto ermeneutico eontologico. Simon Gikandi parla infatti di una “nuova fenomenologia dell’identità africana” ,mentre Chielozona Eze scrive di un’esperienza del sé basata sulla “complementarietà”, piuttostoche sull’esclusione. A fronte di queste riletture del discorso identitario africano in chiave cosmopolita e metropolitana, ilpanel intende mettere insieme contributi che tocchino diversi aspetti del panorama culturale,privilegiando, ove possibile, contributi che includano testimonianze audiovisuali. Obiettivo del panelè mettere in dialogo declinazioni diverse, in chiave letteraria, cinematografica, musicale, artistica, deldiscorso afropolitano, individuandone, ove possibile, le interruzioni e le continuità nel tentativo difornire una mappatura preliminare di un concetto tutt’ora emergente.
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